Qualità dei Servizi pubblici: presentata l’edizione 2019 della Relazione CNEL

Il CNEL ha presentato l’ultima Relazione – relativa ai dati del 2019 – sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali a imprese e cittadini. Uno studio importante che ci restituisce una fotografia completa dello “stato dell’arte” di servizi pubblici, delle spese, investimenti e innovazione e, dall’altra, il grado di soddisfazione degli utenti.

Su quest’ultimo aspetto la ricerca ci dice che “cittadini e imprese si aspettano esperienze simili a quelle offerte dalle grandi piattaforme digitali con cui interagiscono quotidianamente”, ovvero che è l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi è sempre più ricercata e attesa dall’utente finale stanco di lungaggini e code agli sportelli.

Un altro dato interessante rimane quello sulla differenza tra le varie regioni d’Italia: anche quest’anno resta accentuato il divario tra Nord e Sud e i comuni del Nord-Ovest.

Per poter adeguatamente interpretare tali differenze geografiche andrebbero approfondite più nel dettaglio le modalità organizzative inter-istituzionali fra le diverse forze dell’ordine, poiché gran parte degli indicatori su cui si fonda l’analisi sono indicatori di processo influenzabili da situazioni contingenti territoriali. Potrebbe essere opportuno estendere alle Regioni, alle Città metropolitane e ai Comuni l’introduzione di indicatori di benessere equo e sostenibile anche al fine di consentire ai cittadini la valutazione delle relative politiche in una moderna ed effettiva adozione di sistemi di accountability“, si legge nella nota del CNEL.

Scendendo nel dettaglio di qualche dato emerge, inoltre, che i “servizi amministrativi delle 8.000 amministrazioni comunali sono con 205 euro pro-capite medi i costi maggiori sostenuti dai cittadini e dalle imprese, con punte di 305 euro in Liguria e valori minimi in Puglia, con 137 euro con un aumento dello 0,6%. I Comuni di piccole dimensioni territoriali sono generalmente molto più costosi, fenomeno che dovrebbe portare a realizzare con urgenza unioni di comuni. L’indice di spesa pro capite, che in prima battuta approssima l’efficienza degli enti sui servizi amministrativi, pone Puglia, Veneto ed Emilia-Romagna a livelli elevati, mentre Liguria e Abruzzo ai livelli peggiori; i comuni di piccole dimensioni si confermano quelli maggiormente esosi, con quote pari a circa il doppio dei comuni medi e più del doppio rispetto a quelli grandi“.

Infine sul fronte dell’innovazione digitale, infine, la ricerca evidenzia che il “livello d’informatizzazione della PA italiana è generalmente inferiore alla media UE; la disponibilità e il livello di sofisticazione dei servizi offerti on line, così come il livello di utilizzo, non sono adeguati a quanto richiesto dal contesto. L’analisi delle fonti nazionali evidenzia una situazione a macchia di leopardo che vede da una parte situazioni particolarmente evolute (Fisco on-line, Inps, Fatturazione elettronica, esempi di enti locali particolarmente “smart”) dall’altra l’assenza di un livello minimo di servizi “on-line” essenziali. In questo contesto è emblematica la (bassa) percentuale di enti che consente di pagare on-line (o attraverso strumenti elettronici)”, si legge nel Rapporto.

Il problema è legato, secondo i ricercatori del CNEL “nella scarsa integrazione tra sistemi informativi/contabili e nel limitato sviluppo di soluzione che mettano “in rete” più enti favorendone il colloquio “applicativo”. Per effetto di ciò l’attenzione al servizio offerto a cittadini e imprese è spesso carente. Negli ultimi anni si stanno sviluppando, a livello centralizzato, alcune piattaforme che attraverso la standardizzazione dei processi e dei linguaggi informatici abilitano una maggiore interoperabilità tra enti e favoriscono l’informatizzazione”.

 

LA RELAZIONE CNEL 2019

By |2020-01-16T11:47:50+00:00gennaio 16th, 2020|Eventi|0 Comments